Voglio abbracciare​ di A. Porrino

Voglio abbracciare​

Voglio abbracciare una quercia
per sentire sui polpastrelli
il ruvido dei suoi secoli,
voglio abbracciare un platano
per allungargli le fronde
cupole di viali sempreverdi,
voglio abbracciare un salice
cosicchè copra le mie lacrime
coi suoi rami al rovescio,
vorrei abbracciare un mandorlo in fiore
per scuoterlo
e riempire i miei capelli
dei suoi fiori perlati,
vorrei abbracciare un nido
per dare calore alle rondinelle primizie
e innalzarle al primo lancio,
vorrei abbracciare un gabbiano
per farmi portare in volo su di lui
come fossi su una girandola,
vorrei abbracciare un pulcino
per farmi carezzare dal suo morbido plume,
vorrei abbracciare un grande mazzo di margherite
per giocare con loro a m’ama non m’ama
fino ai giorni senza petali,
vorrei abbracciare una stella alpina
per dissetarmi con la frescura della sua altitudine,
vorrei abbracciare le foglie d’autunno
per colorarmi del loro arancio,
vorrei abbracciare un intero prato in fiore
per cospargere le mie braccia di petali sbocciati,

vorrei abbracciare l’arcobaleno
per farmi vestire da tutti i colori dell’iride,
vorrei abbracciare il vento
per sentirlo sfuggire dalle mie braccia
solleticandomi,
vorrei abbracciare la neve
rincorrerla mentre cade
per giocare a chi arriva prima a terra,
vorrei abbracciare il gemino di primavera
per sorvolare leggiadra le campagne mietute,
vorrei abbracciare un delfino
per fare l’acrobata sul suo dorso,
vorrei abbracciare il fumo dei comignoli
per calarmi con babbo natale,
vorrei abbracciare un ramo di vischio
per farmi dare auguri sinceri,
vorrei abbracciare zolle di muschio
per divenire presepe,
vorrei abbracciare mele, pere, pesche e uve
per sentirmi bucolica nel bagno del loro succo,
vorrei abbracciare le stelle
per brillare con loro nelle notti d’estate
ad incantare il mondo, insieme.
Vorrei abbracciare tutte le creature della natura
quelle parlanti
quelle mute,
quelle danzanti
quelle fisse,
quelle dei cieli
quelle dei mari,
tutte,

perché ho tanta paura di perderle
per colpa di chi
abbracciarle mai vuole
ma distruggerle sempre,
lasciando gli avanzi su una terra
oramai priva di vita
seppur con umani
erranti nel non senso.
Si sentissero almeno
ancora
dita di bimbo
suonare l’arpa della vita…

Roma, 4 agosto 2017 ore 14,40
Osservando turisti fermare i passanti
per chiedere dove possono trovare fontane piene d’acqua.
Niente piazze, monumenti, negozi
ma acqua
che non c’è.
Temperatura avvertita in strada: 45°
Ma io resisto
vedendomi tra i miei boschi

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